La via migliore per adottare la sostenibilità in campo progettuale e ottenerne nel breve periodo un beneficio economico di performance oggettivo, è conoscere e utilizzare la bio architettura, ossia una disciplina che considera in ogni suo passaggio innanzitutto le conseguenze chimico-fisiche sull'uomo, oltre all'impatto sull'ambiente.
Controllando questi due aspetti, la bio architettura consente di mappare e ridurre con esattezza i costi di tutto il ciclo di vita di un retail, mantenendone la qualità attesa e garantendone performance migliori.
Un retail è innanzitutto un luogo di lavoro per molte persone, che vi passano l'intera giornata, e che sono a contatto con materiali e impianti che possono avere un impatto non ottimale su di esse.
Oltre a ciò, un negozio è un luogo di visita da parte di persone che vi passano un tempo molto inferiore, ma che devono comunque trovare condizioni di massimo benessere possibile, e nulla che alteri lo stato di attenzione.
L'interesse per la sostenibilità nel retail è crescente a livello internazionale e molti sono i vantaggi sia economici sia di qualità, a cui è possibile aspirare.
Alla base della definizione di uno spazio di vendita c'è un'idea, originale e unica: il Concept, che non può essere disatteso in nessuna delle sue componenti.
Nel realizzarlo, è possibile oggi accedere ad una quantità enorme di alternative e tecnologie che incrementano sensibilmente la sostenibilità del retail, realizzando un Concept che risponda agli obiettivi del Brand, ma senza ignorare gli effetti antropici che alcune scelte progettuali esercitano sull'organismo umano.
Il primo scopo di un nuovo approccio strategico sul tema dello “shop” è dunque di riassumere, nella maniera più chiara e divulgativa possibile, i passaggi primari di una progettazione che parta tassativamente dal rispetto del Concept, quale che esso sia, e che cerchi la via più leggera, sana e intelligente, per realizzarlo.